Il chimerico cane dell’Agip è finito fra i due fuochi (forze terrestri da una parte e fuoco alieno dall’altra) del celeberrimo videogioco Space Invaders. L’unica involontaria licenza pittorica è che i marziani assomigliano più agli ideogrammi che alle navicelle aliene. Nei livelli di gioco successivi fanno la comparsa altri obiettivi: la vongola della Shell, il Pegaso prigioniero di un cerchio della Mobil, la tigre in corsa della Esso e la… IP della IP.