1995 > Obsolescenza dell’interfaccia grafica

di | 5 Dicembre 2024

“La storia delle avanguardie visive di questo secolo coincide con la lotta contro l’obsolescenza tecnologica”

Eric Hobsbawm, “La fine della cultura”, pag. 251

Obsolescenza dell’interfaccia grafica (Obsolescence of G.U.I)

1995-2003

W.Y.S.I.W.Y.G.

Il titolo e il sottotitolo di questa serie di opere sono due acronimi propri del linguaggio informatico.

  • G.U.I. (Graphical User Interface) si riferisce alla disciplina che, attraverso immagini, mira a rendere intuitivo l’uso dei programmi.
  • W.Y.S.I.W.Y.G. (What You See Is What You Get) indica la corrispondenza tra le immagini visualizzate sul monitor e la loro trasposizione cartacea tramite una stampante.

Questo progetto artistico si sviluppa concettualmente attorno a questi termini, che incarnano tanto l’evoluzione tecnologica dei computer quanto il livello di sofisticazione raggiunto dal software. La riflessione si sposta poi su un piano critico, evidenziando come le immagini, al pari delle tecnologie, dei processi produttivi e delle competenze umane, siano soggette a un rapido invecchiamento (“obsolescenza”). Questa obsolescenza è spesso più economica che tecnologica, rendendo molte innovazioni inutilizzabili nel giro di pochissimo tempo.

Il lavoro artistico

Le opere qui presentate in formato digitale nascono originariamente come lavori pittorici. Mi sono ispirato a immagini tratte dai sistemi operativi e da frammenti di videogiochi, come ad esempio il celebre Pac-Man, reinterpretandole con un intento artistico. Ho cercato di enfatizzare la loro somiglianza con i graffiti rupestri e la loro simbologia archetipica.

Particolare attenzione è stata dedicata ai programmi informatici che monitorano lo stato di conservazione dei dati all’interno degli hard disk. In questo caso, l’obiettivo era evocare il problema della conservazione delle informazioni e, quindi, della memoria. Per questo, ho integrato frammenti di testi di scrittori e filosofi, affidando a queste citazioni il compito di amplificare la dimensione concettuale dell’opera.

Il concetto di W.Y.S.I.W.Y.G.

L’acronimo What You See Is What You Get rappresenta una metodologia che guida il mio approccio artistico. Esso riflette l’aspirazione a mantenere, nei miei dipinti, la forza originaria dell’immagine ispiratrice. Il concetto si traduce in un dialogo tra l’estetica digitale e quella pittorica, dove la tecnologia diventa uno strumento per esplorare l’essenza effimera dell’immagine stessa.

Questo progetto, quindi, non si limita a rappresentare il mondo informatico, ma ne esamina le dinamiche, spingendo il pubblico a riflettere su temi quali la memoria, l’obsolescenza e la trasformazione culturale dettata dal progresso tecnologico.