Sabato 21 maggio alle ore 18.30 la galleria FORMAPRIMA inaugura “Officina Mitrovich”, una personale dell’artista vicentino Enrico Mitrovich.
La mostra prenderà in considerazione l’intero percorso artistico del pittore, nel tentativo trasversalmente nella sua produzione. L’allestimento include quindi quadri degli anni del suo esordio fino a oggi.
Artista versatile ma votato alla pittura, Mitrovich, classe 1962, si avvicina all’arte solo a metà degli anni Novanta, dopo avere intrapreso studi economici. Subito si afferma, anche a livello internazionale, come esponente di rilievo della Net art.
La sua è una formazione artistica individuale, non accademica, ragione che potrebbe spiegare la freschezza e l’originalità della sua produzione, lontana dalle tendenze artistiche a lui coeve e piuttosto incline a un certo passatismo, tuttavia solo in apparenza.
Artista colto, nutrito di letture importanti eterogenee nel campo dell’arte che spaziano dagli autori classici greci ai manuali di tecniche artistiche, alla filosofia dell’arte, Mitrovich osserva con ammirazione e passione i pittori dell’Ottocento e del Novecento, suoi maestri.
Enrico ama i classici (ammira profondamente De Pisis, che definisce “pittore sublime”), ma non c’è mai sudditanza nei loro confronti. La contemporaneità irrompe nella sua pittura a squarciare l’impressione che la sua sia una pittura tradizionale: i videogiochi con il loro potere seduttivo, l’elettronica, la pubblicità col suo linguaggio ambiguo e comico a un tempo, la fotografia, per la quale nutre un interesse sia artistico che documentaristico, modellano il suo immaginario e si mischiano al colore e al gesto pittorico.
Mitrovich vi aggiunge ironia, poesia, sorriso, lirismo, mistero, riflessività, drammaticità.
Il risultato è una pittura che parla un linguaggio apparentemente semplice, ma che è, al contrario, complesso, ricco, sottile.
“Un approdo”
olio su tela 43 x 67 cm 2016
Una delle Friendly Floatees dopo il loro quasi trentennale girovagare per gli oceani di tutto il globo ha finalmente trovato riposo sopra un ricamo ad uncinetto della scuola di Burano.