Presentazione
Reazionario e innovatore, intimista e popolare: Enrico Mitrovich è un artista dai mille volti, complesso e difficilmente catalogabile. Animato da uno spirito clownesco, giocoso e disinibito, Mitrovich attraversa la sua multiforme ricerca artistica con una naturalezza disarmante, esplorando tecniche disparate con una vena di acuto opportunismo. Pittura, scultura, fotografia, giochi linguistici e i divertentissimi “ready-found” non sono altro che strumenti duttili al servizio del suo eclettico talento.
L’opera di Mitrovich si distingue per una costante tensione tra tradizione e innovazione. Sebbene non neghi mai i valori pittorici intrinseci dei materiali e delle tecniche utilizzate, il fulcro della sua indagine si sposta lontano dal mondo fisico per abbracciare un immaginario che esplora il digitale e la memoria.
Oggetto del suo ossessivo interesse sono le immagini generate da programmi come Scan Disk e Defrag, nonché le versioni arcade di videogiochi come Pac-Man e Centipede. Mitrovich è attratto dalla rapidità con cui queste interfacce vengono aggiornate e rese obsolete, catturando nel suo lavoro un senso di nostalgia e critica sociale. Lungi dall’utilizzare il computer come mero strumento di creazione, Mitrovich seleziona ciò che è sedimentato e invecchiato, trasformandolo in simbolo di una memoria collettiva.
Questa operazione artistica è intrisa di profondi significati. In essa si leggono non solo una riflessione sulla velocità del consumo visivo contemporaneo, ma anche una critica economica alla necessità di continui aggiornamenti tecnologici. Con uno sguardo da “archeologo del presente”, Mitrovich immortala nella sua opera ciò che è destinato a scomparire, trasformando l’interfaccia digitale in metafora della comunicazione.
Nel suo lavoro, l’interfaccia diventa il simbolo stesso del dialogo tra due mondi separati: quello reale e quello virtuale, racchiuso nella scatola dei moderni “negromanti tecnologici”. Mitrovich crea così una regione di mezzo, una terra di nessuno in cui il creatore e il fruitore si incontrano e, nel migliore dei casi, si toccano. Questo approccio innovativo e personale trasforma il videogioco da semplice intrattenimento a patrimonio condiviso della memoria collettiva, un terreno intrigante e familiare per chiunque abbia provato il piacere infantile di manovrare una console.
Con SCAN DISK – Scansione di una memoria superficiale, Mitrovich ci invita a esplorare le profondità della nostra memoria visiva e collettiva, offrendo uno sguardo unico e ironico sulla relazione tra uomo e tecnologia.
Sabrina Piscaglia